Intelligenza emotiva e casualità

Intelligenza emotiva e casualità
Manuale di scienza pratica dell'imprevedibile

martedì 31 luglio 2012

Darwin e i cambiamenti evolutivi




Charles Darwin, il naturalista inglese diventato famoso con la teoria dell’evoluzione, sosteneva che non sempre la specie più forte sia anche quella che, poi, riesce a sopravvivere in un determinato ambiente, e a volte nemmeno la più intelligente, poiché l’unica garanzia di sopravvivenza è costituita dalla predisposizione al cambiamento.

Nonostante le critiche ricevute per lo più da ambienti religiosi, svariate ricerche hanno dimostrato la plausibilità del modello darwiniano, che concepisce l’evoluzione come una somma di eventi casuali, i quali sono selezionati in base alle necessità naturali. La teoria di Darwin respinge qualsiasi implicazione di origine finalistica, in favore di una casualità evolutiva che premia non soltanto la specie più forte o più intelligente, ma soprattutto quella che dimostra di adattarsi meglio agli improvvisi cambiamenti ambientali.

Darwin presenta la dura lotta per la sopravvivenza come un evento naturale e quindi inevitabile, grazie alla quale soltanto gli individui più adatti alle condizioni ambientali riescono a vivere e a riprodursi. La lotta per l’esistenza riguarda sia gli individui di specie differenti che vivono nel medesimo ambiente, sia gli individui di una stessa specie che si trovano a competere tra di loro.

Una variante popolare di questa concezione, è rappresentata da una metafora africana, resa celebre da uno dei primi film dei comici Aldo, Giovanni e Giacomo: ogni mattina, come sorge il sole, la gazzella si sveglia e sa che dovrà correre per salvarsi dal leone. Anche il leone si sveglia ogni mattina e sa che dovrà correre più veloce della gazzella se vorrà catturarla. Perciò in Africa non importa che uno sia un leone piuttosto che una gazzella, l’importante è cominciare la giornata correndo.

Le varie strategie messe in atto dagli animali per vincere la lotta per la sopravvivenza sono molto fantasiose. Esiste però un’interessante appendice che molti aggiungono a questo antico proverbio: ogni volta che il leone riesce a catturare la gazzella, alla fine soltanto lo sciacallo è sicuro di guadagnarci davvero qualcosa …

La morale finale potrebbe, allora, essere la seguente: cercare di correre più veloce dei propri avversari, siano essi gazzelle oppure leoni, va bene, ma alla fine occorre prestare molta attenzione anche agli imprevedibili sciacalli, che cercano di pasteggiare a nostre spese e con i nostri successi!