Intelligenza emotiva e casualità

Intelligenza emotiva e casualità
Manuale di scienza pratica dell'imprevedibile

martedì 26 luglio 2011

Scoperte cinque nuove emozioni universali


Fin dagli anni sessanta, gli psicologi hanno studiato le emozioni cercando di individuare quali espressioni del volto erano riconosciute da tutti gli individui, indipendentemente dalle tradizioni culturali cui appartenevano. Secondo le ricerche condotte da Paul Ekman, sarebbero sei le emozioni che possono essere considerate universali:
  • Rabbia
  • Disgusto
  • Tristezza
  • Gioia
  • Paura
  • Sorpresa 
Recenti studi pubblicati dalla prestigiosa rivista New Scientist, indicano la possibilità che a questo elenco possano essere aggiunti altri quattro stati d’animo universalmente riconosciuti, che sono il sentirsi ispirati, la curiosità, l’orgoglio e la gratitudine.

L’orgoglio è un’emozione molto complessa, poiché presenta diverse sfaccettature: infatti, da una parte motiva l’individuo ad accrescere la propria autostima e lo mette in condizione di raggiungere più facilmente gli obiettivi prefissati, mentre dall’altra parte può sconfinare spesso nell’arroganza eccessiva sicurezza di sé, tanto da diventare uno dei sette peccati capitali della dottrina morale cattolica con il nome di superbia, intesa come il desiderio irrefrenabile di primeggiare sugli altri.


Chi si sente ispirato (in inglese, elevation o uplifting emotion) sperimenta un’emozione positiva di fiducia in se stesso e negli altri, che lo porta a sentirsi parte di un progetto a lungo termine in grado di migliorare le proprie e altrui condizioni di vita. A questa emozione corrisponderebbe anche la produzione di uno specifico ormone, mentre fra i ricercatori non è ancora stato raggiunto un accordo circa l’espressione facciale caratteristica di questo stato d’animo.


L’orgoglio è un’emozione molto complessa, poiché presenta diverse sfaccettature: infatti, da una parte motiva l’individuo ad accrescere la propria autostima e lo mette in condizione di raggiungere più facilmente gli obiettivi prefissati, mentre dall’altra parte può sconfinare spesso nell’arroganza eccessiva sicurezza di sé, tanto da diventare uno dei sette peccati capitali della dottrina morale cattolica con il nome di superbia, intesa come il desiderio irrefrenabile di primeggiare sugli altri.

La gratitudine è l’ultimo sentimento, in ordine di tempo, che è stato candidato a diventare un’emozione fondamentale. Si tratta di un’emozione che aiuterebbe le persone a sviluppare le loro relazioni sociali, a partire proprio dal rapporto di coppia. Meno poeticamente, siamo di fronte all’immortale principio reciprocità incarnato nella formula latina del do ut des, che significa il dare delle cose in cambio di altre. In una società dalle relazioni sociali tanto complesse quanto la nostra, il saper riconoscere le persone “giuste” di cui fidarsi e con le quali innescare un circolo virtuoso di “dare e ricevere”, rappresenta un indubbio vantaggio a livello evolutivo.

La propensione alla curiosità si manifesta in quelle persone che desiderano imparare qualcosa di nuovo per accrescere così le loro conoscenze. Questa capacità si rivela ancora più importante in un’epoca come quella in cui stiamo vivendo in questo periodo, caratterizzata da una molteplicità di stimoli e dalla ricchezza d'informazioni a disposizione dei singoli, i quali se non avessero la curiosità innata di imparare cose nuove sarebbero facilmente preda di atteggiamenti di paura e di chiusura verso il mondo.

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