Howard Gardner, lo psicologo statunitense che per primo ha proposto il modello delle intelligenze multiple, ha avuto il merito di aver riacceso il dibattito scientifico e filosofico sul tema dell’intelligenza. La sua teoria critica fortemente la concezione tradizionale dell’intelligenza che si è affermata in psicologia fin dai primi studi psicometrici e secondo la quale esisterebbe un fattore d’intelligenza generale che avrebbe il suo corrispettivo quantificabile nel QI (Quoziente Intellettivo). A questa definizione d’intelligenza come di una facoltà mentale unitaria, presente in quantità variabile negli individui e che sarebbe responsabile di ogni tipo di prestazione cognitiva, Gardner contrappone un modello che prevede l’esistenza di una pluralità d’intelligenze, ognuna delle quali sarebbe autonoma rispetto alle altre dal punto di vista neurologico. In base agli studi di Gardner, quindi, non esiste un’unica intelligenza bensì sarebbe possibile rilevare la presenza di molteplici facoltà mentali distinte tra loro, almeno otto o nove, che operano in ognuno di noi in modo diverso e formando delle combinazioni che ci rendono unici.
Gardner sostiene che l’evoluzione ha portato allo sviluppo di ben nove forme d’intelligenza, le quali consentirebbero a ogni individuo di poter interagire con l’ambiente sociale e naturale in maniera favorevole. Le intelligenze individuate da Gardner sono le seguenti:
- linguistica, che permette di utilizzare un ampio vocabolario di parole e che può essere applicata a ogni aspetto della produzione linguistica, da quello fonologico alla sfera semantica;
- logico-matematica, che consiste nella capacità di scoprire le relazioni fra numeri, simboli e configurazioni. Questa intelligenza è coinvolta nelle operazioni di categorizzazione, nella produzione di schemi e nel ragionamento ipotetico-deduttivo;
- musicale, ossia la capacità di riconoscere melodie e nel comporre musica. Solitamente è localizzata nell’emisfero destro del cervello, quello più legato alle emozioni.
- spaziale, che si esprime nella capacità di visualizzare immagini mentali e di rappresentare gli oggetti presenti nello spazio circostante;
- corporeo-cinestetica, che è coinvolta nella coordinazione dei movimenti del corpo e nella manipolazione degli oggetti. Grazie a questa forma d’intelligenza, le persone sono in grado di esprimere una vasta gamma di pensieri e di emozioni;
- interpersonale, che coinvolge il cervello nella sua globalità, poiché serve a regolare la comunicazione con le altre persone. È caratteristica di chi ha saputo sviluppare al meglio l’empatia e le abilità sociali;
- intrapersonale, che si riferisce alla capacità di comprendere la propria vita emotiva e affettiva, al fine di raggiungere una migliore consapevolezza di se stessi e degli altri;
- naturalistica, la quale consiste nel saper individuare gli oggetti esistenti nell’ambiente naturali e nel cogliere le relazioni tra di essi.
Tra le varie abilità intellettive che Gardner ha individuato, sono quelle che si riferiscono alle competenze sociali ad aver destato l’interesse maggiore fra gli psicologi e che in gran parte ritroviamo comprese anche nel concetto d’intelligenza emotiva.
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